Lengua: rifiuti e sanità, il fallimento del centrodestra
L’esecutivo provinciale del partito democratico irpino, ha incontrato, questo pomeriggio a via Tagliamento, i segretari di circolo dei comuni interessati dall’imminente tornata amministrativa. Un vertice funzionale a riaffermare la vicinanza del partito ai circoli territoriali impegnati nella contesa: una vicinanza che i dirigenti provinciali non hanno inteso risolvere in una presenza di testimonianza al momento della presentazione delle liste, ma assicurando un’assidua prossimità nel corso dell’intera campagna elettorale.
Sullo sfondo, un’ampia discussione sulle tematiche in cima all’agenda politica di questi giorni, dal nodo rifiuti a quello sanità. Tematiche di assoluta centralità sulle quali si misura il fallimento del centrodestra targato Caldoro – De Mita - Cosentino. Un fallimento che va declinandosi, giorno dopo giorno, in un crescente stato confusionale ed in soluzioni estemporanee tutte finalizzate a penalizzare l’Irpinia e le zone interne della Regione.
“Muovendo dall’approvazione odierna a Palazzo Santa Lucia dell’emendamento Salvatore – dichiara la segretaria provinciale del Pd, Caterina Lengua - approvazione resa possibile dal voto determinante di due consiglieri irpini di maggioranza, Nappi e Foglia, emerge ancora una volta la doppiezza dell’Udc, che a Palazzo Caracciolo vota una cosa e a Napoli l’esatto contrario. Quell’emendamento, come sanno tutti gli irpini, apre la strada, al di là delle interpretazioni di comodo, ad un nuovo sversatoio in provincia di Avellino”.
Ma la segretaria democratica ha colto l’occasione per tornare sul nodo sanità alla luce delle dichiarazioni rese agli organi di stampa, dal Governatore campano Stefano Caldoro. “La semplicità con la quale Caldoro cede ad entusiastiche dichiarazioni sul futuro del sistema sanitario campano lascia davvero basiti. Il Presidente della Regione dimentica, o meglio finge di dimenticare, di essere a capo di un esecutivo che in nome di un ipocrita rigore ragioneristico, ha nei fatti posto le condizioni per lo smantellamento del sistema sanitario altirpino, con tutto ciò che ne consegue sul versante dell’accesso al diritto alla salute per i cittadini di quei territori. Cittadini evidentemente di serie b, se è vero come è vero che mentre su Bisaccia e S.Angelo si usa la scure dei tagli indiscriminati, laddove si annidano da decenni sacche inaccettabili di sprechi e clientele, in primo luogo nell’area metropolitana partenopea, nulla si tocca per evidenti esigenze di matrice clientelare”.